Nella nostra rubrica #sognatoricoraggiosi abbiamo affrontato spesso il tema del “vivere in viaggio”, attraverso punti di vista diversi dovuti a esigenze diverse.

C’è chi come Claudio Pelizzeni l’ha fatto per ridare slancio alla propria vita, c’è Darinka Montico che l’ha fatto per uscire da un’ambiente troppo stretto ed espandere i propri orizzonti.

E poi ci sono Alberta e Seba di Happy Family BIOcycling, che l’hanno fatto per scoprire realtà sostenibili sudamericane, e allo stesso tempo educare le proprie due figlie attraverso la didattica esperienziale del “worldschooling”.

Serendipity: quando la vita ti pone davanti a strade non pianificate

Il progetto iniziale della Happy Family era di viaggiare in bicicletta nell’arco di 20 mesi in un tragitto di 12 mila chilometri, dalla punta della Patagonia alla costa nord della Colombia, per poi ritornare a casa alla vita e al lavoro di prima.

Ma poi, come ci racconta Seba durante l’intervista: “La meraviglia della vita è “serendipity”, è percorrere un sentiero per poi trovarsi catapultati da tutt’altra parte e anziché escluderlo, scegliere di abbracciare questa nuova opzione che non era stata calcolata”.

E infatti in Perù è arrivata la presa di consapevolezza che il viaggio meritava di essere vissuto “con i suoi tempi”, in lentezza e senza una tabella di marcia predefinita. È così che i 20 mesi previsti inizialmente diventano 5 anni e i chilometri 25 mila.

Qual è “il segreto” per vivere in viaggio con due figlie?

La domanda che arriva più spontanea di fronte alla loro esperienza è: come hanno fatto a viaggiare in bicicletta per migliaia di chilometri, adattarsi a luoghi, culture, lingue e climi diversi con due figlie che, al momento della partenza, avevano 5 e 7 anni?

Ti invito ad andare al minuto 27:19 dell’intervista per ascoltare la risposta direttamente dalle loro parole, in cui emerge anche tutta la loro emozione nel rivivere col pensiero questa avventura.

Riassumendo, questi sono i punti che secondo loro sono stati fondamentali:

  • il fatto di averle abituate già da prima ad uno “stile di vita outdoor”;
  • averle coinvolte attivamente nelle decisioni da prendere durante il viaggio invece che farle viaggiare in modo passivo;
  • ma soprattutto avere deciso insieme, con fermezza ed entusiasmo, di seguire il proprio sogno di voler partire. Questo ha permesso ad Alberta e Seba di superare tutte le difficoltà, restando uniti e trasformando ogni imprevisto in una nuova opportunità.

Il ritorno a casa e i nuovi progetti

Alla fine del 2020 la Happy Family ha fatto ritorno a casa nello stesso modo in cui erano partiti quasi cinque anni prima, ossia pedalando da Roma a Revine Lago, piccolo comune ai piedi delle Dolomiti, in provincia di Treviso.

Questa loro esperienza si è conclusa, ma non si sono certo esauriti i loro sogni e progetti. Happy Family BIOcycling durante questi anni è diventato un punto di riferimento per migliaia di persone che amano il cicloturismo, il turismo lento e sostenibile e che sono interessate a capire come viaggiare con la famiglia.

Oggi i loro progetti sono rivolti allo sviluppo turistico e alla rivalutazione del territorio in cui vivono, attraverso proposte di escursioni che, grazie alle loro competenze e alle straordinarie esperienze vissute, non potranno che essere davvero autentiche ed originali!

Hai già visto l’intervista?

Alberta e Seba trasmettono davvero tanto entusiasmo ed energia, oltre che accendere tanti spunti di riflessione con i loro racconti. Per questo se non l’hai già fatto ti invito a guardare la video-intervista integrale che trovi in cima a questo articolo.

Io ti saluto e ti aspetto nel prossimo articolo della rubrica #sognatoricoraggiosi, per lasciarci ispirare dalle storie di donne e uomini che hanno saputo muoversi in direzione dei propri sogni!

Francesca

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