Al giorno d’oggi sentiamo sempre più spesso parlare di termini come “forest bathing”, “bagno di foresta”, “shinrin yoku” ed altri sinonimi che vanno a descrivere un nuovo modo di approcciarsi alle esperienze in natura.
Abbiamo voluto allora fare un po’ di chiarezza grazie ad Alessandro Benetti, il nostro ospite di oggi per la nostra rubrica #sognatoricoraggiosi a proposito di questo argomento che suscita interesse e confusione allo stesso tempo.
Perchè confusione?
Perchè in qualche modo va a sovrapporsi, vista l’apparente somiglianza, con temi quali il turismo ambientale, o i viaggi trekking, anche se in realtà si tratta di un ambito che prende direzioni diverse negli obiettivi per cui si propone.
La Natura come strumento di aiuto
Alessandro è un Life e Business Coach, professione che svolge ormai da molti anni in una relazione di aiuto, o come lui stesso preferisce definirla – di contributo – per le persone in vari ambiti.
A un certo punto si rende conto di quanto la natura fosse stata la vera protagonista di questa relazione d’aiuto nel suo personale percorso di vita, sostenuta anche dall’esempio di un papà estremamente connesso alla dimensione della montagna e del bosco.
L’osservazione di tutto ciò si trasforma nel desiderio di portare agli altri quello che lui stesso aveva ricevuto, realizza così nel 2018 il progetto NatureTherapy, una vera e propria metodologia orientata al vivere questa relazione uomo-natura e che offre percorsi di formazione per chi desidera facilitare queste attività a beneficio di altre persone.
Esperienze simili, obiettivi diversi
E dunque cosa differenzia questo tipo di esperienze in natura dal turismo ambientale piuttosto che da un viaggio trekking?
Ce lo spiega molto bene Alessandro Benetti (se vuoi puoi ascoltare la sua risposta completa al minuto 11:57 dell’intervista):
“ci sono tante modalità con cui vivere la natura, la scelta del modo in cui decidiamo di approcciarci ad essa può fare la differenza in ciò che possiamo ricevere nella nostra vita da questo tipo di esperienza.
Quando andiamo in natura è chiaro che siamo attivi, perchè portiamo il nostro corpo a muoversi nell’ambiente naturale, la differenza però la fa l’intento con cui decidiamo di stare in natura e di trarre tutti i tesori che essa ci dispensa se noi siamo predisposti a riceverli”
Questo tipo di esperienze, che possono essere più o meno lunghe, sviluppate come singole attività, viaggi esperienziali o come veri e propri ritiri in contesti predisposti a questo scopo, diventano così un’opportunità per raggiungere diversi obiettivi, o meglio ancora, ottenere diversi benefici per il nostro stato di salute fisica, mentale ed emotiva.
Alessandro, per esempio, sottolinea come in questi ultimi anni caratterizzati da periodi di forti emozioni, stati prolungati di paura ed ansia, le esperienze consapevoli in natura rappresentino un’opportunità pratica di “alleggerimento” attraverso la riduzione dei livelli di stress, grazie al contatto con particolari molecole emesse dagli alberi.
La scelta di viaggio/vacanza/esperienza vissuta in un consapevole rapporto di scambio con la natura si traduce non solo in un beneficio fisico, ma anche emotivo. Ecco che allora una vacanza svolta in questo modo diventa davvero un modo per “ricaricare le pile”, svuotarsi del superfluo per dare spazio ad una rinnovata creatività e buon umore, elementi chiave per poter tornare a dare il meglio nella nostra vita affettiva e lavorativa.
Dunque questa nuova modalità di accompagnamento in natura si posiziona nel mercato dei viaggi come una nuova nicchia molto specifica, tutta da esplorare e valorizzare.
In questo ambito infatti figure tecnico/organizzative come il Travel Designer possono affiancarsi a figure specializzate nella facilitazione di questo tipo di attività in natura (come quelle formate da NatureTherapy), per riuscire a creare esperienze di viaggio assolutamente uniche e capaci di rispondere alle esigenze dei viaggiatori di oggi.
Hai già visto l’intervista?
La storia personale di Alessandro Benetti e di come è arrivato a fondare il progetto NatureTherapy è davvero interessante e ricca di spunti utili, per questo se non l’hai già fatto ti invito a guardare la video-intervista integrale che trovi in cima a questo articolo.
Io ti saluto e ti aspetto nel prossimo articolo della rubrica #sognatoricoraggiosi, per lasciarci ispirare dalle storie di donne e uomini che hanno saputo muoversi in direzione dei propri sogni!
Francesca
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